Insegnamento individuale e collettivo in Quintiliano
Nel primo libro dell’Institutio
oratoria Quintiliano confuta le argomentazioni di quanti preferiscono
l’istruzione individuale e domestica a quella collettiva perché ritengono che
preservi lo studente dalla cattiva influenza dei coetanei e che permetta
all’insegnante di dedicare maggiori attenzioni al singolo allievo. Quintiliano
replica che spesso proprio a casa si acquisiscono da genitori troppo
permissivi, da maestri corrotti e da schiavi disonesti quei vizi che alcuni
attribuiscono alla frequentazione della scuola collettiva; inoltre egli sostiene
che stare in classe sia un’ottima preparazione alla vita pubblica e sociale e
che il confronto con i compagni incentivi la diligenza e l’emulazione e
scoraggi la pigrizia e la superbia.
Che cos’è il clinamen? Quale funzione assume nella
filosofia epicurea?
Per spiegare l’aggregazione degli atomi Epicuro introduce una
deviazione (o declinazione) casuale
degli atomi dalla loro traiettoria rettilinea che li porta ad una serie di urti
con gli altri atomi e che Lucrezio nel De
rerum natura chiama clinamen.
Questa teoria fa della fisica epicurea certamente una concezione
materialistica, ma non caratterizzata da un meccanicismo perfetto: il clinamen
infatti è del tutto casuale. C’è quindi nella natura (di cui l’uomo è
espressione in ogni suo aspetto, materiale e spirituale) un elemento
imponderabile, indeterministico,
quello che con terminologia moderna chiamiamo libertà (e nell’uomo libero
arbitrio). In conclusione secondo Epicuro (e Lucrezio) il movimento eterno
del mondo è regolato in parte da cause rigorosamente deterministiche, dovute al
carattere proprio della materia e del vuoto, in parte è frutto del caso e
quindi del tutto imprevedibile.